BAMBINI NON SEMPRE SI NASCE

Non bisogna conoscermi troppo bene per sapere che non ho un gran rapporto con i bambini. Corrono troppo, poi gridano, si sporcano e sporcano, distruggono tutto quello che è alla loro portata, piagnucolano in continuazione, parlano a sproposito, urlano ecc. Non ho mai avuto tolleranza, neanche quando ero piccola, ero una bambina silenziosa, ho imparato a leggere a meno di cinque anni e da allora ho sempre letto. E quando dico sempre intendo dire tutto il giorno, al punto che alle elementari la maestra si lamentava perché leggevo troppo. Avevo addirittura imparato a incastrare il libro nel lavandino in modo da poter leggere anche quando mi lavavo i denti.
Quindi non ho molti parametri di riferimento, e per questo motivo non solo non sopporto i bambini per tutto il rumore e il disordine che fanno, ma non so come comportarmi con loro, non so che dirgli, che fargli fare, come comportarmi. Ma nonostante questa mia manifesta avversione, in genere i bambini mi amano! Quando mi vedono si innamorano di me e non mi mollano più, con mio grande sgomento. Per questo di solito evito le situazioni che includono la presenza di persone under 14.
Per questo motivo, ho stupito anche me stessa quando ieri ho accettato volontariamente di andare in una scuola elementare a parlare di cooperazione internazionale. Ma questo c’entra con il fatto che in questo momento ho bisogno di sfide.
Comunque quella di oggi è stata una esperienza formativa perché ho avuto modo di imparare e riflettere su diverse cose, che ora voglio condividere (non che consideri queste quattro banalità particolarmente degne di condivisione, ma a questo serve un blog, no?)
·         Ho capito che il lavoro della maestra è un lavoro molto molto duro; ed intento dal punto di vista fisico, come facciano a non tornare a casa ogni giorno con la testa in fiamme è un miracolo.
·         Ho imparato che i bambini non solo hanno una resistenza alla fatica superiore alla nostra, ma sembrano fatti di un materiale diverso, perché durante la ricreazione li ho visti cadere, picchiarsi, scontrarsi, prendere testate calci e pugni senza un lamento, una lacrima, o il minimo segno di dolore. È vero che un calcio di un bambino di 9 anni non sarà così potente, ma una ginocchiata o una capocciata per terra dovrebbero far male anche a 10 anni, invece niente, si rialzano e ricominciano a correre.
·         Ho avuto modo di riflettere ancora una volta sul fatto che quando si sente dire che una classe è indisciplinata e casinista, il problema mi sembra mal posto. Come è possibile che in una classe si siano ritrovati tutti i bambini casinisti, e in un’altra tutti quelli angelici? Non c’entrerà forse la capacità di una maestra di “tenere” la classe? E questo vale per ogni grado di istruzione. L’anno che mi è capitato di fare il commissario agli esami di maturità di una classe “terribile” e di una di “geni”, nessuno degli insegnanti (con esperienza, a differenza mia) si era posto il problema in altri termini. Mentre io mi chiedo, non è forse possibile che in una classe i professori erano riusciti ad interessare gli studenti alle diverse materie, mentre nell’altra classe, per problemi che non sto ora ad indagare, non erano riusciti a trovare una linea di comunicazione?
·         Ho capito come mai la televisione è diventata la baby sitter di molti bambini: davanti ad uno schermo acceso si zittiscono, smettono anche di agitarsi sulla sedia.
·         Parlare ad alta voce serve solo a farli gridare di più.
Detto questo, resto ancora una volta ferma sulle mie posizioni, io e i bambini stiamo meglio in due stanze separate da un muro insonorizzato. Ma provo tanta tanta ammirazione per genitori, insegnanti, nonni, baby sitter e chiunque altro si sottoponga quotidianamente a questa prova!!

Commenti

  1. A proposito di bambini: l'altro giorno leggevo sul giornale di una coppia di geni che avevano creato un sito su internet dove chiedevano di votare per l'aborto del loro bambino o meno. In sostanza sostenevano che erano due genitori lavortori a tempo pieno, e dal momento che oggi ci viene chiesto di votare su qualunque cosa, perchè non mettere ai voti la gravidanza di lei?
    ora. Io non ero una bambina che leggeva sempre, anzi, stressavo in continuazione mia sorella perchè volevo giocare mentre lei voleva solo leggere, ma quando mamma mi 'consigliava' di stare "zitta buona e ferma" seguivo il suggerimento. E anche in silenzio!
    Di qui la mia convinzione che siano i genitori e non i figli (che purtuttavia non sopporto proprio a causa dei relativi genitori)a creare dei mostri urlanti, sudici e scalmanati. Quindi: perchè non creiamo un sito dove mettere al voto la castrazione degli imbecilli?
    Ben cosciente che questa è polemica, lasciatemi polemizzare in pace, perchè dopo aver inavvertitamente messo la mano sul bastone per appoggiarsi sull'autobus ed essermela ritrovata sbavata di qualcosa di appiccicoso e aver visto la faccia divertita di una bambina con un lecca lecca in mano poco distante, ne ho pieno diritto.

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  2. mmmh... da insegnante, mi sono sempre posta la stessa domanda, chiedendomi spesso quale potesse essere il mio influsso sulla classe. è evidente che certi insegnanti sappiano "tenere" e gestire le classi, altri no. è evidente che alcuni insegnanti riescano a "dare un'impronta" alla classe, altri no.

    MA, sempre da insegnante, posso anche dire che le classi non te le scegli, vengono fatte sulla carta da un'apposita commissione ma poi escono spesso diverse da come te le aspetti. la mia classe (principale) di quest'anno è terribile, lo è stata fin da primo giorno, anzi, dalla prima ora: appena congedati i genitori,non sonso stati zitti e buoni e tremebondi come TUTTE le prime medie a memoria di prof. no. si sono messi, TUTTI e SIMULTANEAMENTE, a parlare con i compagni...

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  3. e in un caso come questo cosa si fa? è una domanda vera da parte di una persona che di esperienza ne ha poca, anzi punta. non c'è modo di influenzarli positivamente? ovviamente non subito, ovviamente non tutti, ma sono tutti destinati a restare indisciplinati (e ignoranti) per tutta la loro carriera scolastica?
    ripeto, come insegnante non ho praticamente alcuna esperienza di classe, a parlare è la mia non troppo recente esperienza di studentessa, e mi ricordo che con alcuni prof tutta la classe stava se non attenta almeno in silenzio (permettendo a chi voleva di stare attento), con altri la medesima classe si trasformava in un circo. e questo indipendentemente dalla materia, dal tono di voce del professore, dal suo essere o meno severo.
    probabilmente da questa mia esperienza nasce la convinzione che il ruolo degli insegnanti e della scuola sia fondamentale per la crescita di un ragazzo, e la mia insofferenza quando mi capita di vedere insegnanti "che se ne fregano" e che entrano in classe con l'unico dichiarato scopo di arrivare alla fine dell'ora.

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