ED E' DI NUOVO NATALE


Tanto atteso quanto temuto. Perché significa che è passato un anno dal Natale scorso, che siamo invecchiati un pò di più, e che siamo ancora a metà dell'inverno. Trascorrerò questo Natale dei miei 30 anni lassù, in quel paesino che, vuoi o non vuoi, è stato una delle molle che hanno dato vita a questo blog. Nella ricerca di parole felici che possano descrivere questo evento, oggi riesco a trovarne solo una: speranza. Anche io sono succube degli anni che passano, con la costante paura di non vivere abbastanza tutte le possibilità che la vita ti pone davanti. Il continuo timore di non fare abbastanza esperienze, di non vivere abbastanza, perché la nostra generazione è troppo concentrata a tirare avanti, a guadagnarsi la pagnotta (quando ne ha la possibilità), ad aver paura che se non sali sul treno oggi domani andrai a piedi, che finiamo per non godere di quello che dovremmo: i nostri famigerati 30 anni. Costretti a chiederci l'un l'altro: e tu cosa farai da grande? Siamo già grandi, noi generazioni dell'80, troppo per sentirci giovani  e poco per sentirci vecchi. In un' Italia martoriata che è stanca di vivere, non abbastanza vecchia ma nemmeno tanto giovane. Quindi sì, SPERANZA è la parola di questo Natale, per chi ci conosce un pò di più, speranza di trovare, un giorno, il mio posto al sole, che, evidentemente, ancora non ho trovato.
Vi auguro a Tutti Buon Natale, Felice Anno Nuovo e Tanta, Tanta Speranza.

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