Momenti di trascurabile felicità felina

La sera verso le sette mi metto sul terrazzo con un libro e il telefono. Non fa più tanto cado perché il terrazzo dà a sud e il sole è dietro la casa. I gatti mi girano un pò intorno e poi si accoccolano tra i vasi, sotto la sedie o all'ombra del muretto. Io leggo, guardo qualche video scemo su Youtube, chatto con mia sorella o chiamo mia madre. E aspetto l'ora di cena.

La mattina subito dopo la sveglia allungo un braccio perché già lo sento arrivare, miagolante, la palla di pelo che si rigira cercando la posizione perfetta. Di solito quella preferita prevede l'appoggio del posteriore peloso sul mio naso, e da lì inizia il concerto di fusa mattutine.

La domenica mattina mi sveglio presto, purtroppo sono una di quelle che ha la sveglia abitudinaria, e mi sveglio anche senza bip bip. Resto un pò a rigirarmi nel letto, consapevole di non riuscire a riprendere sonno. Alla fine un pò scocciata per la mancata dormita mi alzo, piano piano, per non svegliare Pier che dorme. E faccio colazione. Con calma, leggendo il libro incastrato tra il piattino e la tazza, come quando ero alle medie. I mici se ne stanno sul davanzale della finestra e guardare il nido di piccioni sul palazzo di fronte. Ogni tanto uno si avvicina, allungo una mano e il micio mi dà una nasata ronfante. Poi torna al suo posto di vedetta.



* Assolutamente ispirato dal libro di Francesco Piccolo.

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