Ritrovamenti natalizi

14 Aprile 1916
Carissima la mia Augusta, 
ho ricevuto la tua con le lettere dei bambini. Miracolo! Le tue lettere mi arrivano con una puntualità eccezionale, un giorno sì e l’altro no trovo sul tavolino di camera vostre notizie. Di questo ti porgo proprio di cuore vivissime grazie. 
Ho notato con piacere che Tito ha sveltito assai il suo carattere, e che anche Raffaello sebbene trascuri necessariamente la scuola ha migliorato. Dì loro un bel bravo per parte mia e che mi auguro e desidero sempre meglio. [...]
Ieri ti ho pure scritto una lettera e ti ho acclusa una canzone che i soldati cantano sempre, è molto carina e di buon effetto. Te l’ho fatta copiare al mio furiere che si intende di musica. Spero che ti raccapezzerai, forse qualche parola è fuori di posto, ma l’accomoderai a nome tuo. Troverai dei nomi che forse non conosci, come Bruno e Costante, ebbene sappi che sono i figli di Peppino Garibaldi che morirono in Francia l’anno passato combattendo contro la Germania. 
A mio riguardo dovrei ripeterti sempre le stesse cose, mi è capitato un po’ di raffreddore e tossicone perché dopo 7 o 8 giorni di sole cocente d’un tratto è tornata la pioggia ed il freddo, e così inevitabilmente mi è toccato sorbirmi una freddura. Passerà, niente preoccupazioni.
[...] Saluto caramente la Sg Maddalena. 
Bacia i bambini e dì loro che tornerò a scrivere per fare lodi a chi se le merita. 
Nel tempo che scrivo stanno arrivando ogni minuto ordini dalla maggiorità. Il Maggiore poveretto l’ha presa così di petto che non ci lascia un minuto di respiro. È un buon uomo, ma un pauroso dei superiori, che se la fa addosso subito. E noi scontiamo un po’ le sue paure. 
Tu stammi bene di salute, ricordami con affetto come io ti ricordo sempre. Quando verrà il giorno che potremo tornare insieme per sempre sarà una grande felicità. Se Iddio mi darò la fortuna di tornare, passeremo il più bel momento della vita! Ma… il futuro è ignoto. 
Ti bacio forte forte 
Tuo Cornelio.

PS: saluta e ringrazia babbo e Noemi di quello che fa o fanno per i bambini

Quando scrive questa lettera Cornelio fa parte della Brigata Pistoia e si trova da qualche parte in Friuli, probabilmente vicino Codroipo. Fa parte della riserva e resterà lontano dal fronte fino al 20 maggio, quando saranno inviati sull'altopiano di Asiago a contrastare la Strafexpedition.

Scoprire la canzone a cui fa riferimento non è stato difficile grazie agli accenni a Bruno e Costante Garibaldi: nipoti di Giuseppe Garibaldi partirono come volontari in appoggio all'esercito francese all'inizio della I Guerra Mondiale (quando l'Italia non si era ancora schierata nel conflitto) e caddero in battaglia nella foresta delle Argonne. Bruno morì il 26/12/1914, Costante il 5/1/1915. La morte dei due fratelli colpì molto Bovio che compose la canzone e la fece musicare dall'amico Falvo.


La mia bisnonna Augusta suonava ogni giorno almeno un paio d'ore di pianoforte, e trasmise questa passione al figlio Tito. In casa oltre al pianoforte verticale (acquistato nel 1895 come da ricevuta ancora conservata) si è conservato un armadio pieno di spartiti: notturni di Chopin, sonate di Beethoven, e poi Mendelssohn, Liszt, Albenis, Mozart, Bach, esercizi musicali dello Czerny, canzonette degli anni 30, spartiti d'opera. Lo spartito di cui si parla non era con la lettera, e non era neanche nell'armadio degli spartiti, pensavo quindi che fosse andato perso.

E poi il 24 mattina mi sono svegliata con un pensiero: mi sono ricordata che quando ci siamo trasferiti ed ho fatto spazio negli armadi in casa, ho lasciato sì gli spartiti in un mobile accanto al pianoforte, ma ho messo i fogli scritti a mano in un armadio in soffitta.
E così l'ho trovato.


E' la versione per donna del testo, non c'è la data ma non penso ce ne siano altre copie.
Non so perché ma questo ritrovamento inaspettato mi è sembrato un regalo di Natale.

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